Riprendo da Lorenzo alcuni consigli pratici sulla lista della spesa per avere una vita serena senza entrare nel logorante loop del controllo costante dei propri account social.
1. Limita quando e come usi i social media, visto che possono interferire con la comunicazione di persona. Evitiamo di usarli durante i pranzi con famiglia e amici o a lavoro;
2. imponiti dei periodi di detox: sia totali di qualche giorno, ma anche riducendo drasticamente l’uso (10 minuti al giorno);
3. presta attenzione a cosa fai e a come ti senti: se dopo 45 minuti di scrolling forsennato ti rendi conto di sentirti stanco e a disagio, smetti di farlo. Non fare il lurker, ma partecipa attivamente;
4. chiediti il perché usi i social media: controllare twitter la mattina è un’abitudine o un modo per rimanere informato? Guardarlo a lavoro è una via di fuga da un task difficile? Sii onesto con te stesso e decidi cosa vuoi dalla tua vita;
5. fai pulizia: tutti i contatti accumulati, i brand seguiti sono ancora interessanti per te? Sono noiosi, pesanti o ti fanno arrabbiare? È il momento di usare unfollow, mute, hide, delete;
6. non lasciare che i social media sostituiscano la vita: non fare in modo che le interazioni online sostituiscano interamente quelle faccia a faccia.
Per mia personale esperienza. Aggiungo al punto 1 la praticità di allontanare lo smartphone dal tavolo decresce sensibilmente la voglia di update.
Il punto 6, in particolare, mi stupisce ogni giorno di più. Amici e colleghi mi parlano di influencer dai nomi esotici quotidianamente. Hai visto xyz che ha fatto questo, xxx ha fatto quest’altro, il figlio di $£& ha avuto la sua prima torta di compleanno.
Ok, per lavoro devo anche seguire le nicchie di pubblico a cui si rivolgono determinati influencer, ma mi stupisco come molte persone vivano, sì la parola giusta è vivano, la vita di qualcun altro con il filtro di uno smartphone a fargli apparire davanti agli occhi una realtà drogata e costruita ad hoc per apparire.
E mi domando spesso e volentieri se anche io faccio lo stesso. Fortunatamente, quando mi parlano dei suddetti, faccio scena muta perché ne conosco davvero pochissimi. Quindi la risposta è sicuramente no.