L’amore per la pizza porta in lidi lontani. Talvolta trovi quella perfetta in luoghi sconosciuti, altre volte tramite il consiglio di un amico. Beato Te Milano arriva alle mie orecchie tramite un collega che me ne decanta la digeribilità e la possibilità di scegliere tra tanti impasti differenti.Dopo un anno, su per giù, finalmente domenica scorsa ho provveduto a soddisfare la mia sete di conoscenza.Non me ne vogliano gli abitanti di Lorenteggio, ma diciamo per chi come me arriva dalla provincia est di Milano non è proprio alla mano, ma complice la settimana entrante di ferragosto in 35 minuti di tangenziale semi deserta ci siamo arrivati agevolmente.Il locale è davvero spazioso disposto su più livelli. All’entrata una schiera di camerieri che nemmeno all’Apple Store, tutti gentili e pronti a salutarti e accoglierti.Rispetto a tante pizzerie non c’è una lista infinita di pizze. Il menu viene suddiviso in due, pizze normali e pizze gourmet. Io ho puntato sulla seconda categoria ordinando Il Bel Paese con impasto di Kamut.Già…gli impasti. Ce ne sono 10 tra cui scegliere e varrebbe la pena tornarci solo per provarli tutti. Per me la prova del 9 per giudicare un impasto di una pizza consumata per cena è la notte. Se si passa la nottata rigirandosi per il gonfiore e per quella sensazione di dover partorire la pizza da un momento all’altro, allora non è un posto da frequentare più.Devo ammettere invece che, nonostante il bendidìo schiaffato ad ornamento della mia pizza, l’impasto è risultato croccante e morbido allo stesso tempo, un equilibrio necessario per poter affrontare le guarnizioni senza sovrastarle.Consiglio di prenotare, soprattutto nei weekend, perché sempre molto sold-out. Ci ritornerò senz’altro per provare altri sapori e altri impasti, intrigante quello al carbone e quello al mais. Non è la pizza migliore che abbia mai mangiato, ma sicuramente è un sì pieno e deciso.Beato Te MilanoVia Sant’Anatalone, 16, 20147 Milano MI★★★☆