Questo post è il compimento di un percorso lungo anni, fatto di attese più o meno infinite e una personale crociata per far uscire uno dei paesi all'estrema periferia milanese (Gessate nello specifico) dal medioevo tecnologico.

Immergiamoci.

Questo paese non ha mai avuto una connessione a banda larga. Né FTTC né tantomeno FTTH. L'ultimo di quest'area est della provincia di Milano a non averla. In effetti ricordo molto bene alcune ricerche fatte nel 2017 e sulla mappa di espansione della fibra Gessate risultava un buco nero in un mare di connessioni ultra veloci. Poi, appunto, nel 2017 ultimo anno della precedente amministrazione cittadina qualcosa si muove:

Incredibile! Qualcosa finalmente si era mosso e soprattutto direttamente in FTTH. Il progetto rientrava nello sforzo da parte di Open Fiber di andare a coprire quelle aree di totale disinteresse da parte di operatori privati e garantire così ai cittadini un accesso decente alla Rete.

Da quel momento ho iniziato a monitorare la situazione per le strade del paese, aspettandomi scavi, pose dei cavi, ma niente. Poi ad aprile 2018 finalmente un nuovo post di aggiornamento.

Dopo di che di nuovo silenzio. L'area individuata per la costruzione del PCN, ovvero una specie di piccolo container dove arriva la fibra portante anche per le aree limitrofe, ha effettivamente visto la luce con i lavori conclusisi dopo circa 1 anno. Un'attesa molto lunga durante la quale non solo è cambiata l'amministrazione comunale, ma ai cittadini non sono state date più notizie certe.

A quel punto con altri cittadini scontenti abbiamo formato un comitato, il nome fa un po' ridere perché ricorda una lista civica che non otterrebbe mai più di 100 voti, ma fa niente. Gessate per la fibra ha iniziato a mandare un po' di PEC, a presenziare ai consigli comunali, a chiedere incontri sia all'ufficio tecnico che al sindaco. Da qui siamo riusciti a risalire a una situazione di totale paradosso. Open Fiber ha interrotto il "cablaggio" della cittadina in FTTH, limitandosi soltanto a 75 unità abitative meglio identificate come le cascine, in quanto si è manifestato l'interesse di un'azienda privata a prendere in mano la situazione, ma portando la FTTC e non la promessa FTTH.

Fortunatamente l'amministrazione attuale ha preso a cuore la situazione prodigandosi con tutti gli enti preposti a chiarire la situazione, ma soprattutto a tenere nel limite del possibile sempre aggiornati i cittadini, creando addirittura un Google Doc con riassunta la situazione. Riporto qui uno stralcio che riassume ciò che accadde dal 2019 in avanti:

Il progetto differisce da quello inizialmente inviato via PEC al Comune nel 2017 (che prevedeva connessione in FTTH al 95% del territorio). Il comune ha per questo inviato il 09/11/2019 una PEC ad Infratel, Regione Lombardia ed Open Fiber notificando tale difformità: la risposta è stata che la ragione di tale cambiamento è stata la manifestazione di interesse di intervento da parte di un operatore privato che comporta l'impossibilità di intervento con finanziamenti pubblici (“consultazione aree grigie e nere 2019 relativamente al Comune di Gessate: la copertura viene confermata dallo stesso operatore del 2017, spostando però al 2021 l’avvio dell’intervento”).

Oltre alla PEC, da subito ci siamo attivati contattando ripetutamente sia in via informale che in via formale Open Fiber, Regione Lombardia e Infratel per capire se ci fosse la possibilità di completare/estendere il progetto fatto.

Durante l’ultimo incontro con tutti e 3 gli attori del progetto BUL (Regione Lombardia, Infratel e Open Fiber), avvenuto il 27 marzo via teleconferenza, si èsancito in via definitiva che:

Il Comune ha terminato il suo ruolo limitato nel sottoscrivere la convenzione BUL e dando in seguito l’approvazione alla realizzazione dei lavori (primavera 2019);

Il progetto è concluso (collaudo effettuato in autunno) e i 3 attori hanno ribadito che non verrà esteso;

Le dorsali posate da Open Fiber potranno essere date in concessione ad operatori privati;

Il piano di sviluppo degli operatori privati prevede una copertura in BUL entro fine 2021;

E’ iniziato da parte di Infratel il progetto di finanziamento per la copertura di aree grigie tramite voucher alle aziende private.

In conclusione: i lavori sono terminati e non sono possibili modifiche nell’immediato. La novità riguarda la possibilità di utilizzo della rete di open fiber da parte degli operatori privati, che potranno proporre soluzioni differenti (FTTC, FTTH etc.). Al momento gli operatori privati propongono connessioni BUL in FWA, basata su antenne 4G, che viaggia fino a 30 MB/s.

Insomma, a fine 2019 il comune comunica che più di così non può fare e si toglie di mezzo sostanzialmente come attore attivo della cosa. Nel frattempo, nemmeno me lo sentissi che saremmo rimasti chiusi in casa per 4 mesi nel 2020, decido che una situazione a 7 Mb di velocità era diventata insostenibile. Mi attrezzo nel novembre 2019 con un modem 4G e un piano di connessione Flat molto costoso con Lundax. Per tutto il 2020 ho navigato molto bene, toccando a volte picchi di 100Mb e spendendo uno sproposito, ma quanto meno mi ha consentito di fare smart working e di non subire una penalizzazione lavorativamente parlando.

Tra la fine 2020 e inizio 2021 TIM decide che fosse arrivato il momento di iniziare i lavori per la FTTC. Una soluzione palliativa misto rame ma che quantomeno mi avrebbe permesso di dimezzare la spesa per Internet e avere una linea decorosa. Niente di più falso il secondo punto. Nonostante i 200Mb dichiarati dal commerciale TIM la distanza dall'armadio (ca. 700mt) abbatte la velocità a 30Mb.

Ok, sempre meglio che 7 mi dico. E da un annetto a questa parte navighiamo così. Nel frattempo qualcosa si muove a livello europeo e di governo italiano. Pare ci siano finalmente i fondi e le buone intenzioni per poter consentire alle aree bianche di uscire da una situazione complessa e consentire di abbracciare quel nuovo mondo del lavoro (ma non solo) che le conseguenze della pandemia ha portato con sé. E nel luglio del 2021 una nuova comunicazione da parte del comune insieme a Fibercop:

Ancora stento a crederci oggi. Da settembre 2021 con la nostra piccola associazione ci siamo scambiati consigli e pareri, abbiamo seguito i lavori di posa nelle varie palazzine e quelli in strada non mollando di un 1 cm.

Da qualche giorno finalmente è possibile attivare la FTTH per una prima parte di paese, saranno 2000 le unità abitative complessivamente toccate dai lavori che verranno ultimati nel 2022 stando alle informazioni qui riportate. Ma ovviamente l'attesa non è finita qui. Ho attivato la richiesta per l'upgrade di linea il 27 dicembre, fissando un appuntamento per il 5 di gennaio.

Il 5 gennaio si è presentato un tecnico TIM che appena ha visto che la centralina Fibercop era installata nel sottoscala del pianerottolo della palazzina affianco ha preso armi e bagagli e se l'è data a gambe dicendo sostanzialmente che lui non era in grado di fare l'impianto e che sarebbe servita una squadra esterna. Vengo ricontattato subito da chi gestisce gli appuntamenti e riprogrammata l'installazione per il 7 gennaio. Nella più classica delle tragicommedie vengo chiamato mentre ero in attesa del tecnico sentendomi dire che quest'ultimo si è infortunato sul lavoro. Stento a crederci perché è la stessa scusa data a un altro cittadino abitante nella mia stessa via a cui è arrivata al mattino la stessa telefonata, a me hanno dovuto attendere le 16 per avvisarmi. Tuttavia qualche ora dopo mi ricontattano dicendo che questa mattina alle 8.30 il tecnico sarebbe stato da me.

Dopo circa 3 ore e una ventina di metri di cavo, miracolo a Gessate: