Ho finalmente trovato il tempo di rileggermi il post di Luca a commento di un articolo pubblicato su Le Monde sul declino del blog.Buono spunto di riflessione e interessanti le citazioni, soprattutto quella del blogger francese Thierry Crouzet. Con questo post traccia molto bene quanto le cause del declino dei blog siano da rintracciare tra i blogger stessi e, soprattutto, nella stampa.Quella vecchia stampa spesso bistrattata ai tempi d’oro della blogosfera, è riuscita, grazie a una profonda trasformazione del proprio prodotto online, nell’intento di fagocitare i tanti autoproclamati scrittori con un’alta propensione allo spam e alla ricerca di notorietà, di click e di un pubblico sempre più vasto, rinunciando fondamentalmente a loro stessi e a ciò che un luogo come questo dovrebbe essere.Quello stereotipo di blogger, è come un autore di libri che pensa di cambiare il mondo con i suoi scritti, ma in realtà si è soltanto piegato su se stesso e su di esso.

La blogosphère est exsangue. Il n’existe plus que des blogueurs vaguement connectés par affinité, certains encore assez populaires. Ils ressemblent désormais aux auteurs, à ces hommes et ces femmes qui écrivent des livres. Nous avons pensé changer le monde, nous nous sommes au contraire coulés dans ses replis les plus anciens.

Tuttavia come dice Luca, le cause sono note e ricercabili su una più bassa attenzione alla qualità a discapito dell’ampiezza di contenuto, derivante ovviamente dal dilagante successo dei Social Network.E’ indubbio il fatto che in luoghi del genere essere qualitativamente alti, partecipando con spessore alle discussioni attraverso un contribuito d’effetto diventa complicato. Difficoltà prodotta dalla rapidità di concatenazione nel processo di pubblicazione e aggiornamento dei contenuti. Ma sono anche luoghi, come detto all’inizio, ospitanti di un bacino enorme di contatti, dove il blogger del nuovo millennio si può crogiolare.Ed è forse per questo motivo che diverse compagnie stanno riadattando i propri prodotti allo scopo di concentrare il meglio dei due mondi blog-contenuti e utenti-quantità, come ad esempio Quora, un servizio di forum evoluto diventato da poco piattaforma di blog con un ampissima base di lettori, o Svbtle dove alcuni imprenditori digitali, giornalisti o semplicemente geek hanno deciso di concentrare i loro sforzi in un unico posto. Oppure Medium.Medium non apporta nulla di rivoluzionario al concetto di personal online publishing, è una piattaforma di blogging da poco creata da uno dei fondatori di Twitter, Ev Williams, e fa del contenuto di qualità il suo pregio maggiore. elegando ai Social Network la funzione di piattaforma di commento al contenuto generato.Non so se questo sarà il futuro della pubblicazione personale su Internet, tuttavia credo che la semplificazione degli strumenti a disposizione traccerà una linea netta tra la masticazione veloce di messaggi sintetici e l’approfondimento riflessivo di un post.Medium è ancora su invito, per ora ci scrivono dipendenti di Twitter e qualche amico, tra cui Alberto.