Non avevo pianificato di andare a vedere Inception, nemmeno mi ero informato sul suo contenuto. Mi incuriosivano le parole sentite durante il trailer radiofonico ed ascoltato distrattamente. Sogni.Ieri subito dopo il film ho Twittato così: Torno da Inception. La trottola è in effetti l’oggetto chiave che mancava in The Matrix.

Se lo avete visto non provate a raccontarlo, se non ancora, non provate a farvelo raccontare. L’unica è vederlo. Per capirlo e per farsi un’idea propria. In rete ce ne sono diverse.Tutte valide e plausibili. Sta di fatto che non è possibile non associare i due film, sia per il narrato, sia per le scene filmate. L’addormentarsi per affrontare una realtà altra, mondi che non si piegano alle leggi della fisica, ma della fantasia, la sensazione di non sapere mai cosa è vero e cosa non lo è.Ma mentre la trilogia ha dietro di se una filosofia annunciata e quasi esplicita, Inception sembra dare per scontato gli avvenimenti che si susseguono.Le ispirazioni che Nolan può aver trovato sono del tutto soggettive. Ad esempio nel quarto livello io ci ho visto Shadow Moses di Metal Gear Solid, mentre quando Cobb pronuncia:

They say we only use a fraction of our brain’s true potential.

Ho pensato subito a una dovuta citazione a Ken il Guerriero.Non è un capolavoro, di certo è un film che mette davanti una scelta. O è una cagata colossale, o stiamo vivendo tutti in un sogno collettivo?Per chi lo ha visto, ho notato un’incongruenza. Perchè nel terzo e nel quarto livello i corpi dei protagonisti non rispettano i movimenti che avvengono nei livelli precedenti come avviene nel primo e nel secondo? Una disattenzione pacchiana o c’è un motivo?