Social network e aerei
Oggi mi sono accorto di come ormai l’utilizzo personale di certi account social sia relegato al doom scrolling soltanto mentre sono in bagno. Non li apro più durante la giornata, non mi ci informo più, guardo solo delle cagate (appunto) allucinanti susseguirsi senza sosta. Talvolta mi strappano un sorriso, talvolta, ma molto di rado ci trovo qualcosa di interessante. No, non è colpa di chi seguo. È colpa dell’algoritmo, dei like fatti anni fa, dei secondi, minuti persi nei mesi addietro. Ho già fatto un enorme pulizia su Twitter un mese fa. Credo dovrò decidermi a farlo altrove. Anche se come detto penso d’ora in avanti di impegnarmi a scrivere tutto qui. Non posso ancora permettermi decisioni drastiche, ma sicuramente posso fare un po’ di pulizia e ordine personale.
Mi è capitato, per fortuna, il post di efrem. Presentava questa nuova compagnia aerea, che per ora fa pochissime tratte, i cui posti sono tutti in business class. Noi l’abbiamo provata l’estate scorsa durante il viaggio di nozze. È una roba dalla quale difficilmente puoi tornare indietro sui viaggi che superano le 7-8 ore. Questo post mi ha ricordato una domanda martellante di questa estate. Perché non possiamo viaggiare tutti più comodamente in aereo? Non dico una business class con tutti i comfort del caso. Servirebbe giusto allungare le gambe fino alla posizione orizzontale ed evitare alle persone di atterrare con la sensazione di essere stati chiusi in una scatola di cartone e percossi violentemente durante le precedenti ore.
Sì lo so. Servirebbero aerei più grandi e il business model di tante compagnie andrebbe a farsi benedire. Spero però in futuro le cose possano cambiare, sia in termini di prezzi sia in termini di accessibilità. Se c’è già qualcuno in grado di farlo, magari altre si muoveranno in tal senso.