Tutto parte dalla lettura di questo post. Scoble, per sua natura, ad ogni novità che si fa strada sul web è sempre entusiasta. E’ stato così per FriendFeed, Google Reader e ora è innamorato della List feature di Twitter. Poco male. E’ stato solo uno spunto per poter ragionare meglio su quale, tra i tanti Social Network, ha ad oggi le caratteristiche per potersi considerare quello che sta un passo avanti agli altri, quello attraverso il quale la creazione di valore attraverso gli oggetti che vengono postati è maggiore.Chi se ne frega? Se siete capitati qui molto probabilmente lo avete fatto cliccando su un link apparso su un Social Network, questo perchè mi avete fra i contatti e reputate che le informazioni prodotte su questo indirizzo web soddisfano in qualche modo la vostra lettura.Funziona così. Quello che mi sono chiesto è chi assolve al meglio il compito di informare, disquisire con una qualità medio alta, eliminando il rumore in eccesso?

Twitter è per sua natura dispersivo, già quando si seguono quasi 500 persone è difficile tenere traccia del flusso. Strumenti come TweetDeck e Seesmic Desktop ci vengono incontro, ma solo con l’arrivo delle Lists settimana scorsa si riesce a dare una frenata a Twitter e accedere in modo più efficace a quanto gli altri scrivono, scremando il rumore dal messaggio efficace per noi. A differenza di quanto sostiene Scoble, Twitter soffre del medesimo problema di chat e forum, perchè chi decidiamo di seguire non produrrà valore nel 100% dei suoi tweet, ma amerà cazzeggiare (se è una persona normale) come tutti. E questo avviene sia in Twitter, che in Facebook, che in FriendFeed senza distinzioni. Questo confuta quanto mi ribatte Scoble qui.

Qualità vs Rumore: una questione di filtri

Negli anni siamo passati attraverso sempre gli stessi personaggi e ambientazioni: troll, flame, spam e chi più ne ha più ne metta. Siamo partiti dalle chat, dove nessuno aveva il controllo, ai forum dove sono comparsi i primi moderatori per garantire la qualità della discussione, ai blog dove siamo noi a decidere i commenti che possono andare online, fino ai Social Network dove attraverso una serie di filtri siamo in grado di visualizzare solo quello che più ci aggrada e stimola.Un passaggio graduale, quasi darwiniano, dove chi stimola maggiormente la discussione con argomenti e spunti di qualità sopravvive.Unfollow, Lock, Block, Hide…sono solo alcuni, ma che stiamo imparando a conoscere molto bene, i filtri sono potenti strumenti nelle mani e soprattutto nei click di chi li sa utilizzare, operando come un sapiente certosino della comunicazione online ognuno è abile e arruolato per creare il proprio orticello informativo essendo in grado di chiudere a chiave quello che disturba.

And the winner is…?

Per come mi immagino io un Social Network, voglio che rispetti al massimo quello che è insito nella sua natura. L’essere sociale deve essere una prerogativa. FriendFeed possiede ad oggi le giuste caratteristiche per essere sia il connettore che il trainante della socialità in rete. Focalizza in unico punto le attività dell’utente, considerato come particella di valore, indipendentemente dalla provenienza del suo contenuto e consente agli altri non solo di vederlo, ma anche di commentarlo, arricchirlo e condividerlo a sua volta.E’ scremato dalle sciocchezze e giocosità che Facebook porta con sé attraverso le applicazioni, replica alla potenza i messaggi di Twitter e permette di uccidere il rumore istantaneamente.Fino alla prossima feature, fino al prossimo social coso.