Se dovessi pensare al mestiere della vita, oltre a scrivere di videogiochi, probabilmente sarebbe quello di dedicarmi alla critica gastronomica. Sebbene abbia, con leggero o scarso successo decidete voi, con il passare degli anni affinato le tecniche di scrittura, non credo di essermi mai applicato a sufficienza ad un’attività (Visintin afferma non essere un mestiere) per la quale non sento ancora di non possedere sufficienti terminologie a vocabolario.Strano a dirsi, avendo in famiglia uno chef.Ad ogni modo proverò, quando possibile, a farlo più spesso. Nonostante i 16 kg. persi di recente, mangiare bene resta ancora nella top 5 dei piaceri della vita. Dopo La Cantina della Vetra e il Ristorante Macelleria Motta è la volta di U Barba Osteria Genovese e Bocciofila.La mia famiglia, e io di conseguenza, è particolarmente legata alla Liguria e alla città di Genova. Tra i tanti motivi c’è proprio quello culinario. Tuttavia abitando nella provincia milanese non sempre è possibile salire in auto per un pranzo fuori porta e ritorno. Perciò l’aver trovato qualche anno fa U Barba proprio a Milano è stato come avere un pezzettino di costa ed entroterra a mezz’ora di auto da casa.

Il locale

Ricordo. Si ricordo non appena la guardo la prima volta in cui misi piede da U Barba, qualche evento dell’Internet, di quelli che si facevano anni fa e dove ci si trovava tutti a darsi grandi pacche sulle spalle senza nemmeno conoscere il vero nome dell’altro. 2010 Social Media Week. Di fronte alla bocciofila, tornando all’interno del ristorante si scopre anche l’area estiva, sfruttata con le dovute coperture anche durante l’inverno.

Come si mangia

Bene sarebbe troppo poco. Troppo riduttivo e banale. Ma è così e da aggiungere ho solo questo. Vi deve piacere la cucina ligure, leggera e robusta allo stesso tempo, composta da verdura e lievi fritture così come gusti particolari, ma sempre delicati.Questo è il menu (si ingrandisce se ci cliccate sopra) da gennaio ad aprile escluso. Varia di poco, come è facile intuire dal sito, con il cambio delle stagioni, in modo da restare sempre fedele a se stesso con il passare del tempo. Pochi i piatti proposti, scelta importante, garanzia di eccellenza. I prezzi contenuti sono ampiamente adeguati in rapporto alla qualità.

Le attenzioni particolari vanno verso la scelta di prodotti liguri selezionati: l’olio di olive taggiasche di Dolceacqua, il vino Nostralino imbottigliato a Portofino o il basilico fresco utilizzato per il pesto.Come vedete la scelta è ampia sia per i carnivori che per gli amanti del mare, ma appartenente alla prima categoria sento di consigliarvi una porzione di focaccia al formaggio (ho abitato a Recco per oltre 11 anni, fidatevi la sanno fare), seguita da una di pansoti in salsa noci.

Ecco, qui mi scuso perché so di aver commesso un errore grave. Del resto non occupandomi di cibo su questo blog non ho fotografato nient’altro del cibo mangiato se non il primo, ma per la semplicissima ragione di una famelica attrazione da soddisfare entro pochi secondi. Cercherò di fare meglio la prossima volta. Fortuna sul sito ci sono fotografate già tutte le pietanze.Consiglio di iniziare con la combinazione di due ordinazioni, le porzioni sono sempre abbondanti e in grado di appagare anche gli appetiti più grandi. E poi ci sono sempre i dolci, forse poco tipici liguri, ma ottimi lo stesso.Infine, per dare un giudizio conclusivo a una delle mie destinazioni preferite e dove vado ogni qual volta sono alla ricerca di sicurezza, voglio adottare il sistema di valutazione utilizzato da un collega di Microsoft, Andrew Kim, sul sui Minimally Minimal. Invece di usare dei voti per i suoi luoghi culinari, utilizza delle stelline.★★★☆A U Barba sento di darne 4 su 5, è per certo uno dei pochi posti sul quale metterei sempre la mano sul fuoco, ma da qui ad avere un’esperienza mistica ce ne passa. Quindi sfrutterò quell’ultima quando ne varrà davvero la pena.Il sabato sera tende ad essere un po’ affollato, vi consiglio la domenica a pranzo e chissà che non ci si veda lì la prossima volta. Da provare almeno una volta nella vita, perché pochi locali sono in grado di esaltare le caratteristiche regionali dei piatti senza dimenticare le proprie origini anche se creati e consumati da tutt’altra parte.