Non puoi non essere su Threads
Il mio titolo volutamente provocatorio è un’espressione che un qualsiasi account di un’agenzia social avrebbe potuto pronunciare una decina di anni fa davanti al proprio cliente nel proporre una strategia di presenza social.
Fortunatamente oggi non deve essere per forza così. O almeno non ancora. Dopo un periodo di purgatorio, per permettere al nuovo social network di Meta - in cui è il testo a fare da padrone - di adempiere alle regolamentazioni EU in materia di gestione dei dati personali, Threads torna ad essere disponibile dal 14 dicembre.
In questi tre giorni ho sperimentato un po’, cercando di essere il più propositivo e contributivo possibile, promettendomi di utilizzarlo come unica applicazione social e vedere un po’ di trarre le somme anche rispetto a quanto scrivevo a luglio durante quel brevissimo periodo di tempo in cui ero riuscito ad utilizzarlo.
- È arrivata un’interfaccia web disponibile su threads.net
- Ora è possibile selezionare tra una visualizzazione proposta dall’algoritmo nei “Per Te” e una fatta solo di post in ordine cronologico delle persone che seguiamo nel tab “Segui già”
- Sono stati introdotti una specie di hashtag. Nel senso che è sparito il classico # e la sola parola che si decide di utilizzare come hashtag diventa un link cliccabile che porta a una serie di post collegati. Il loro funzionamento è ancora arcaico e carente nel search
- Il search appunto, permette ad ora soltanto di cercare profili e non argomenti o post collegati a un certo argomento o parola
- Sono stati introdotti i vocali a trascrizione simultanea. Cosa vuol dire? Nell’interfaccia deputata alla creazione di un post c’è l’opzione di lasciare un vocale di 1 minuto. Threads procede se si vuole a una trascrizione automatica del testo contenuto nel vocale, così da evitare di ascoltarli per forza
- È arrivato un primo esperimento di interoperabilità con il fediverso, che però pare non essere stata presa benissimo.
Prime impressioni
Dopo 72 ore di utilizzo sembra, soprattutto per i buontemponi come il sottoscritto, un luogo molto simile a quello che fu Twitter nel 2006. O un vago ricordo di FriendFeed. La maggior parte cerca di essere gentile e intessere conversazioni genuine e impegnate. Ma già nelle ultime ore sono arrivati i primi segni di cedimento…primi influencer che si portano dietro già migliaia di follower da instagram, spammer, idee politiche estreme e insomma un inizio di cloaca che ha rovinato forse per sempre Twitter/X.
Ho deciso di iniziare a bloccare e silenziare o non seguire chi non mi disturba o non mi interessa. Al momento sta funzionando e anzi l’algoritmo sembra imparare facilmente gusti e passioni, infatti vedo per il 90% delle volte contenuti relativi al gaming. Bene così.
La mia vera paura sarà quando approderanno in massa brand o creator desiderosi di monetizzare e vendere, sfruttando forse l’integrazione pubblicitaria che inevitabilmente arriverà prima o poi.
Al momento ho deciso di continuare l’esperimento. Abbandonare per ora tutti altri account social e concentrarmi su Threads per vedere l’effetto che fa, vedere come muta e comprenderne le dinamiche.
Qui c’è il mio account, se vuoi, parliamoci.