Ora che Twitter ha cambiato padrone e che le regole del gioco stanno per cambiare, o sono in procinto di farlo, in tanti sono alla ricerca della prossima isola felice dove raccontarsi sempre le solite quattro cose con le sempre le solite quattro persone. È così, in Italia quantomeno, da quando è apparso il vero primo social ovvero friendfeed. Ci siamo spostati su Facebook ed eravamo gli stessi, idem su Twitter, Instagram etc.

Mastodon non risolverà il problema di Twitter, per certi versi lo complicherà, soprattutto per l’utente medio. Non è facile far capire il concetto di Fediverso e di stanze separate dove talvolta sono necessari anche account differenti. Eliminerà solo pubblicità fastidiosa e basta. La sintesi di Massimo è perfetta:

Tutte le volte che un social network amato da molti muore, o viene rovinato dai nuovi proprietari o viene colonizzato dai fessi o semplicemente passa di moda, ecco che qualcuno, legittimamente e con entusiasmo, propone agli indecisi (quelli che stanno pensando: me ne vado o resto?) un’alternativa altrettanto valida. Quell’alternativa è molto spesso sviluppata senza fini di lucro, molto spesso open source, con le medesime caratteristiche tecniche del social network amato e morente e anche alcune in più. Quell’alternativa, in genere, praticamente sempre, finirà per non interessare nessuno. Perché le persone in rete si radunano nei luoghi più disparati e assurdi ma sempre dove trovano altre persone come loro, e non dove la piattaforma è migliore. E nulla oggi esprime meglio dei luoghi in cui le persone si ritrovano in rete l’essenza dei tempi.

Ci ritroviamo tra qualche mese su Twitter 💙