Settimana scorsa ho avuto una discussione su X con un altro utente circa la definizione di ciclo. L’oggetto della discussione era di natura sportiva e pertanto il termine ciclo si legava a doppio filo ad un altro sostantivo: vittoria.

Un ciclo per definizione è auto conclusivo, è limitato nel tempo da determinate pre condizioni che arbitrariamente decidiamo di applicare per poterlo riconoscere.

Non so quindi se utilizzare il temine ciclo per stabilire quando è accaduto durante questi primi 30 giorni da expat sia appropriato o meno. Forse sarà il caso di riappropriarsene tra qualche mese, dopo che un pattern è stato effettivamente creato e avrò maggiori elementi per comprendere se anche in questo caso il sostantivo vittoria può effettivamente sposarsi bene.

Per ora posso solo elencare una serie di ingredienti che compongono una prima ricetta frullata ad alta intensità e dal sapore agrodolce. Parto col dire che tutto sta andando bene, ci troviamo bene e ci sembra ogni giorno di fare qualche passetto in più verso una nuova normalità dopo aver stravolto quella precedente.

E come in tutti i punti fermi che si rispettino c’è da tracciare una riga e fissare i pro e i contro, senza paura.

Pro

  • La burocrazia, nonostante l’apparente lentezza del personale dentro gli uffici pubblici e federali, ci è sembrata fin dal primo giorno spedita e funzionante. In 4 giorni abbiamo avuto il nostro Social Security Number, in 3 le nostre carte di credito, in meno di due settimane abbiamo sostenuto gli esami e ottenuto la nostra patente californiana. Senza rinvii, senza marche da bollo, senza essere trattati con sufficienza o da stranieri. Siamo entrati e usciti in due ore dal concessionario con una macchina…impensabile in Italia
  • Le persone hanno voglia di parlare. Probabilmente di te e della tua vita non gliene fregherà genuinamente nulla, ma hanno voglia sempre di scambiare 4 chiacchiere, in qualsiasi situazione ci si trovi. E questo mi ha fatto pensare tanto a Milano e quanto lì non ci parli quasi mai tra sconosciuti
  • In strada ho notato molta più serenità nel guidare, molto più rispetto dei pedoni e in generale meno furia nell’affrontare il traffico. Forse è perché siamo a Los Angeles, ma mi ha stupito positivamente
  • Il clima. E l’aria. Per me è una gioia sapere che il termometro difficilmente scenderà sotto i 13 gradi di giorni e che a volte abbiamo toccato punte di 27. Non so quanto anomale per il mese di gennaio qui, ma me lo sto godendo tutto questo inverno californiano. L’aria sempre pulita poi per me è un vero toccasana, senza contare di avere il mare vicinissimo
  • La luce al mattino qui è commovente. Quanto vorrei avere qui con me la mia fotocamera…

Da migliorare

  • Il bidet. Cazzo il bidet quanto mi manca. Non tanto per l’igiene in sé, che comunque un modo con la doccia lo si trova lo stesso una volta fatta tutta, ma proprio per la praticità. Questa cosa non la comprenderò mai
  • Il cibo. Ecco non è un vero e proprio contro. Insomma non possiamo dire di mangiare male, è che andiamo alla ricerca dei “nostri” alimenti e che a volte facciamo fatica a trovare o magari ci sono, ma sono troppo costosi (vedi alla voce prosciutto crudo). È forse un esercizio di elasticità mentale che dovremo fare nostro nel breve
  • Le nostre cose. Sono arrivate al porto di Los Angeles il 27 e stiamo ancora aspettando che ci vengano consegnate. Dopo 30 giorni con gli stessi vestiti e senza alcuni essenziali oggetti iniziamo a sentire un po’ di mancanza
  • Alcuni tasselli devono andare nel posto giusto. Noemi sta facendo tanti colloqui, cosa che in Italia in 3 settimane non ti chiama nessuno manco per sbaglio, ma ancora non si stanno concretizzando opportunità. È passato davvero poco, lo sappiamo, ma lasciare le cose in sospeso non ci piace molto.
    Sebbene il mio di lavoro, invece, vada bene, mi sento ancora un po’ spaesato e ancora sento di non aver dato il 100%. Un po’ perché comunque la lingua costituisce una barriera all’ingresso, minima, ma c’è. Un po’ perché devo imparare a confrontarmi con un mercato nuovo e diverso
  • Le amicizie. Per ora poca socialità, diciamo 1 a settimana con qualcuno che per fortuna conosciamo già. Arriveranno anche quelle

Non penso farò ogni mese un post. Cercherò di scrivere di novità significative man mano che arriveranno. Altrimenti, come già detto più volte, ci si legge su Threads.