Threads
In oltre 100 Paesi del mondo arriva oggi Threads, la risposta a Twitter del gruppo Meta, quelli di Facebook, Instagram e Whatsapp per intenderci.
Ecco, se provate a navigare sul link qui sopra e abitate in Italia, o in uno degli altri stati EU, vedrete una scritta e una galassia di sfondo. Perché? Quitrovate una spiegazione dettagliata.
Io avevo un vecchio account per l’App Store USA e ho deciso di iscrivermi perché non so stare senza curiosare tra le novità social.
Qui le mie primissime osservazioni:
- Al momento non c’è un’interfaccia web. Nel senso che non si può scrivere o interagire, ma soltanto visualizzare i link di post o profili. Peccato, spero rimedino subito, perché passo quasi tutto il mio tempo davanti a una finestra di un browser
- L’esperienza di iscrizione è facilissima, le credenziali sono quelle di Instagram, da cui si può importare l’immagine profilo e la propria bio
- Al momento la sola visualizzazione della timeline è algoritmica, con un mix di account seguiti e suggeriti, immagino in base a interessi e passioni. Speriamo a breve in un filtro o più d’uno
- Non ci sono ancora gli hashtag, ma si possono quotare post e commentare
- Nel tab dedicato alla ricerca al momento si possono solo ricercare altri utenti, non c’è modo di cercare per parole chiave o topic
- Il limite di caratteri per post è di 500
- Al momento in cui sto scrivendo il post siamo a 30 M di utenti, ma penso raggiungeremo i 40 M entro sera. Questo è in assoluto il vantaggio competitivo di Threadsrispetto a tutti gli altri cloni di Twitter. Ovvero ha una base di 1 miliardo di utenti da cui attingere ad oggi senza contare l’Europa e in grado di far iscrivere in meno di 1 minuto. Niente inviti, niente attese. Senza contare che manca ancora tutta l’Europa, anche se con piccoli escamotage ci può iscrivere senza troppa fatica
- Non ci sono pubblicità al momento. Ed è bellissimo
- Arriverà a breve l’adesione al protocollo AcitivityPub, quello di Mastodon per intenderci. Questo per permettere a chi ne ha voglia di trasferire tutto il suo storico altrove
Io non so ad oggi se Threads avrà successo o fallirà miseramente cercando di diventare un clone di Twitter ergendosi a paladino delle buone maniere. Tuttavia sembra che il mondo abbia disperato bisogno di una copia più o meno identica di Twitter che dall’avvento dell’era Musk si sta barcamenando tra la sopravvivenza e la trasformazione.
Le altre, papabili, alternative stanno faticando e tanto a trovare un proprio spazio e una propria dimensione, forse perché incapaci di attrarre grandi numeri di iscritti o per scelte strategiche di tenere gli accessi solo su invito.
Nonostante le tante feature che ancora mancano, ma che arriveranno prima o poi nel futuro, il grande track record di stabilità hardware e software, una buona dose di esperienza in moderazione di contenuti, forse consentiranno davvero a Threads di avere successo. Per riuscirci dovrà evitare non tanto di trasformarlo in un clone di Twitter, ma piuttosto di Instagram, dove ormai la situazione è irrecuperabile.