Il mestiere di uno scrittore è leggere. Quello di chi scrive di videogiochi, beh è giocare. Ed è quello che ho fatto nell’ultimo mese. Ho letto tanto e giocato ancora di più. Ho trascurato il blog, ma per delle buoni ragioni ecco.

Ho finalmente completato Red Dead Redemption 2, con 6 anni di ritardo e dopo averlo iniziato a giocare praticamente su qualsiasi piattaforma, Stadia inclusa. Quanto mi è piaciuto per la miseria, e anche se gli open-world non sono il mio genere, la trama e i personaggi sono talmente ben scritti da farmi soprassedere sopra quegli interminabili viaggi a cavallo.

Ho deciso di attaccare con aggressività il mio backlog, spendere la maggior parte del mio tempo libero, quando non sono con mia moglie o in spiaggia a leggere un libro, nei videogiochi. Un po’ ho la scusa adesso di doverlo fare per lavoro, un po’ sento di essermi perso tanto durante questi anni, ma come credo per tanti, è davvero complicato trovare il tempo per tutto. E quindi priorità a tutti i videogiochi arretrati.

Oggi, tra l’altro, è il mio compleanno e tra qualche giorno c’è il primo giro di boa dei sei mesi qui negli Stati Uniti. A me non piace fare bilanci, sono più un tipo che vive il momento e ora come ora è sufficientemente buono. Dobbiamo aggiustare ancora qualcosina, ma resto fiducioso che, nonostante tutto, possiamo trovare il nostro angolo di felicità anche quaggiù. Ho tante idee per la testa, la prima delle quali fa il paio con quanto scritto nella prima riga di questo post. Vorrei provare a scrivere qualcosa e non saprei da dove iniziare. Un libro? Un breve racconto? Non lo so ancora, ma vorrei provare a capire se sono in grado di cavarne fuori qualcosa.