Ripropongo anche qui quanto scritto su Twitter.

Cosa ho imparato dopo quasi 1 mese di #TwitterBlue?

Piccola premessa, sono iscritto a Twitter dal 2007. L’ho sempre frequentato e, forse per la mia età, l’ho sempre preferito e continuo a preferirlo agli altri contendenti. A inizio Aprile la piattaforma risultava così buggata che ebbi la spunta blu in automatico senza aver pagato. Cosa che ho finito poi per fare per soli fini sperimentali. Da qui le mie riflessioni:

Verified: partiamo dal primo infuocato argomento. Il sistema di spunta blu è sempre stato incasinato. Fin dalla nascita ci siamo ritrovati con persone a cui fu affibbiato senza nessun apparente motivo, dove il criterio stesso di assegnazione è sempre apparso come un po’ casuale. È diventato nel tempo uno strumento di accrescimento dell’ego derivato da uno status di riconoscimento grafico a cui molti ambivano e solo in pochi potevano abbeverarsi. Per cosa poi? Per dire che io sono io? Ora chi ha perduto la spunta blu dichiara guerra a chi “se l’è comprata”, usa estensioni per bloccare chi paga Musk ma viene su Twitter per dichiararlo. In tutta franchezza a me di avere una spunta blu importa meno di niente. E infatti sarebbe la migliore soluzione per Twitter eliminarla del tutto. Ma la vanità umana è una bestia che ha necessità di essere continuamente alimentata. Personalmente non so se andrò avanti con l’abbonamento. Mi spiace solo perdere la possibilità di scrivere post lunghi e poterli editare.

Come ha scritto @mpietropoli in un suo tweet ormai per emergere qui è necessario pagare. In un mese le mie interazioni sono state come quelle agli albori della piattaforma. Idem per le visualizzazioni dei post passate dalle 40/50 alle oltre 1.000 in taluni casi. Non ultimo il numero di follower, aumentato improvvisamente di oltre 20 dopo anni e anni di stagnazione. Altra cosa che ho notato i post lunghi sembrano essere maggiormente apprezzati e probabilmente messi maggiormente in evidenza nella tab Per Te. Tuttavia questo trend si sta invertendo negli ultimi giorni. Dopo un abbaglio iniziale ora i numeri stanno tornando come prima. Ma ormai l'algoritmo è pubblico e se volete capire come funziona basta fare una ricerca.

Nella Tab Per Te ho effettivamente riscontrato di scoprire tweet e account affini alle mie passioni, ma anche tanti altri assurdamente lontani dai miei interessi tipo AI o ChatGPT o Musk ogni due risposte. Utilità rispetto a Seguiti? 5/10.

Il bacio della morte alla piattaforma ancora non è arrivato. Le breaking news, gli avvenimenti e dibattimenti politici avvengono ancora qui, così come tanta vox populi sportiva. Le piattaforme competitor (ho provato http://Post.news, BlueSky, Mastodon) completamente text based ancora non ce l’hanno fatta a soppiantare Twitter e non so mai se ci riusciranno. Perché? Cercano di copiarlo. E perché dovrei andare altrove?

Non ho avuto modo di testare le feature di monetizzazione perché non disponibili in Italia. Non so se potranno mai funzionare e attirare creator o nuovo pubblico. Certo è che ci sono stati più cambiamenti in 5 mesi che in 5 anni su questa piattaforma. Forse è per questo che in tanti ci rimangono.

Non so dire quanto ancora durerà Twitter. Se cambierà nome. Se diventerà per davvero un’applicazione all-in-one in stile WeChat. Mi spiace solo vederlo ridotto così. Certo è che il suo decadimento parte da molto più lontano che da gennaio 2023.