Nel mio feed RSS vedo fiumi di parole a cadenza quotidiana pubblicate senza sosta da nuovi vecchi blogger. Non provo invidia, anzi, osservo soltanto e mi domando da dove trovino tanta ispirazione, tanto tempo libero per potersi anche solo appuntare tutto quel contenuto.

Forse sono io semplicemente ad aver smarrito l’ispirazione. O sono in una fase dove non ho proprio niente da dire. Già il fatto che lo stia scrivendo è una grossa ironica contraddizione. Ma resta un buon esercizio scrivere dello scrivere. Ne sento la mancanza. Spesso se mi domandano qual è il mio sogno nel cassetto rispondo senza esitazione di voler fare lo scrittore prima o poi. Tuttavia non ho una storia mia da raccontare, non ne ho ancora inventata una sufficientemente credibile, non so scrivere poi così bene e mi blocco ancora prima di provarci.

Se mi immagino uno scrittore, qualsiasi sia il suo genere, me lo immagino con già tutto in testa, alla costante ricerca di carta e penna per appuntarsi tutto con il fiato sul collo delle parole in fuga. Non posso immaginare possa essere un’azione pre-meditata. Cioè uno non si alza al mattino e dice…oooh, oggi scrivo il mio romanzo…No, è già tutto lì e lo deve solo tirar fuori da quella massa grigia tra le due sue orecchie. Correggetemi se sbaglio. Di scrittori non ne conosco nessuno personalmente, ma leggendo On Writing di Stephen King a me ha dato sempre quell’impressione.

Prima o poi ci arriverò. Del resto anche Tolkien è diventato famoso dopo i 50 anni. Mi resta ancora un po’ di tempo.