Domenica sera ho provato finalmente PlayStation VR2. Non ho avuto mai esperienze precedenti di realtà virtuale e la curiosità mi stava uccidendo. Ho chiesto a Marco se gentilmente mi potesse dare l’opportunità di farlo. Non perché meditassi l’acquisto, ma per genuina curiosità di testare una tecnologia che sta vedendo, forse realmente solo ora, il suo momento di crescita verso una sperata maturità.

Ho giocato per 2 ore scarse e qui ci sono le mie impressioni:

  • Ho iniziato con Pistol Whip. E penso non avrei potuto iniziare meglio la mia esperienza. È un rhythm shooter eccezionale che penso esprima al meglio cosa puoi fare con la VR con molta semplicità. Sparare, interagire con l’ambiente e avere un senso di spazio e immersione piuttosto totale
  • Ho proseguito poi con Rez Infinite. Qui il senso di immersione è, se possibile, anche maggiore. Il trailer in 2D non rende assolutamente giustizia a un ambiente 3D dove si fluttua nello spazio con le classiche dinamiche di Rez con l’aggiunta di poter mirare semplicemente con il movimento degli occhi. Qui forse ho avuto la prima percezione di instabilità fisica, nel senso girandomi talvolta di scatto mi pareva di cadere
  • What a bat? è tanto semplice quanto geniale nelle meccaniche. Qui però ho avuto la sensazione che quanto accadesse a schermo non corrispondesse appieno ai miei movimenti, sia in termini di traiettoria sia di forza. Un titolo ottimo per potersi rilassare e far muovere un po’ la mente
  • Siamo passati poi all’artiglieria pesante. Horizon Call of The Mountain VR. Rispetto a tutti gli altri ho avuto la percezione dell’ambiente e dello spazio fisico attorno a me molto bene. La parte di arco e di arrampicata mi ha preso subito e il mio corpo si è adattato bene a tutte le attività senza particolare fatica. Qui Marco mi aveva avvertito avrei potuto iniziare a sentire lo stomaco rivoltarsi. Ma stranamente fin qui tutto bene
  • Le cose sono iniziate a precipitare con Kayak VR: Mirage. Ho scelto la situazione forse peggiore. Mappa Norvegia in piena tempesta con acque agitate. Ho retto forse 10 secondi e dovuto fare un attimo di pausa. Incredibilmente non soffro e non ho mai sofferto di mal di mare. Ma mi sono bastati pochi momenti per dover spegnere subito il gioco
  • E arriviamo al capostipite della motion sickness in VR. Gran Turismo 7. Anche i più avvezzi alla tecnologia mi dicono avere qualche difficoltà nel rimanere sani. Anche io sono crollato dopo due giri, non so se dovuto alla respirazione o a una impostazione sbagliata sulla direzione verso la quale far puntare l’occhio, ma ho iniziato a sentire forte la sensazione di nausea. Ho completato però i due giri del tracciato arrivando 1° e, a differenza del gioco classico, ho sentito di avere una padronanza sulla pista pressoché totale proprio perché riproduce fedelmente la sensazione di essere all’interno di abitacolo, con suoni e distanze perfettamente bilanciate per farti credere di essere lì.

Dopo aver scoperto che esistono poche DEMO a disposizione e poca possibilità di ricevere un rimborso dopo qualche ora di gioco, mi sento di escludere in questo momento l’acquisto di un caschetto PlayStation VR2. In primis per il costo paritetico alla console, in questo momento ancora ingiustificato. In secondo luogo perché non posso sapere come il mio corpo reagirà ad altri giochi in futuro. So che si può allenare e limitare di molto la sensazione di malessere, ma contando la scomodità, il poco spazio che avrei in salotto…tutto propende per ancora svaccarmi sul divano e fare come ho sempre fatto.