Io non sono mai soddisfatto. Resto convinto che si possa fare sempre meglio. A tal punto che spesso fatico a gioire dei momenti felici. Ad apprezzare quelle piccole cose belle che a volte capitano nelle nostre vite.

E sì che considero i dettagli i pilastri fondamentali per giudicare ogni cosa, quindi dovrebbero colpirmi quei pochi momenti memorabili. Eppure mi rendo conto di perdere con l’andare degli anni la capacità di meravigliarmi delle cose. Forse capita a tutti, forse no, ma è spesso Noemi a ricordarmi di prestarci attenzione. Perché in effetti mi concentro troppo sul what’s next invece di wow-now.

È la mia natura, non posso lavorarci su, non è una cosa che penso di poter re-imparare di nuovo. E non si tratta di non essere mai felici di nulla, ma piuttosto la mia personale rincorsa a scoprire cosa c’è dopo. Forse perché mosso dalla fame di sapere e conoscere di più di quanto non sappia e conosca già adesso, combinato con l’ansia di non riuscire a portare a termine nulla.

Non significa non essere felici, attenzione, ma ha a che fare molto di più con la mia patetica voglia di voler sistemare il mondo. Ma certe cose sono così e basta e, nonostante gli sforzi e la cura nei dettagli, ci sono volte in cui non posso fare di più o aspettarmi di più.

Mi sembra di vivere la fase dell’accontentarsi come un fallimento. Quando di fatto non lo è. Perché facendo un rapido zoom-out sempre più spesso mi accorgo che accontentarsi vuol dire accettare, ma soprattutto accettarsi. E va bene così. Vuol dire imparare a lasciare e lasciarsi andare e quando me ne accorgo, allora sì, mi sento soddisfatto.

Questo blog ne è l’esempio vivente. Ho fatto sistemare a Manuel non so quante volte minuzie a cui solo io presto attenzione, ma che ai miei occhi apparivano come le più importanti in assoluto per poter scrivere qui dentro.

Quando in realtà la cosa migliore da quando sono tornato online è stata quella di diventare totalmente indipendente da qualsiasi piattaforma, concentrandomi sulla scrittura, e poter così partecipare anche ad iniziative interessanti come i temi mensili dell’IndieWeb Carnival, che proprio in aprile tocca quello del “Good Enough”.

Il concetto è molto semplice. Ogni mese c’è un tema a cui dare spazio, se si vuol contribuire è sufficiente scrivere e farlo sapere al blogger che ha lanciato il tema del mese e che ne sta raccogliendo le testimonianze.

Da come avrai capito, l’argomento mi sta particolarmente a cuore.