L’onda di un Buzz
Che prezzo ha l’informazione oggi? Che prezzo ha trattenere un utente sul proprio sito? Fornire dei servizi a lui utili a costo della libertà di scelta?A rifletterci è così.Google presenta Buzz. Partiamo dalla confusione tecnologica come dice Luca, Buzz arriva dopo Wave. Forse un flop o forse no Wave non è entrata mai nel mainstream dei socialnetwork e ancora in pochissimi la utilizzano. O meglio, ne hanno compreso appieno l’utilizzo.
La sensazione è quella che questo nuovo servizio altro non sia che un’edizione light e decisamente più consumer di quanto già visto su Wave.Ritorno alle catene dell’informazione di inizio post. Trovo azzeccata la descrizione di Louis Gray quando dice:
So how can Google determine relevancy with Buzz and start making sense of the social? Starting with GMail gives the company a major headstart, as they already know which contacts you trade e-mail with most often. They know how often you read e-mail from specific people, who you chat with most frequently by using the integrated GTalk feature, and they will often have data from you that provides your location, helping to tap that metric as well. You can see the steps Google is taking to start categorizing the social experience, with your personal profiles, your social circles, social search and now Buzz. It might be assumed they are playing catch up, but the company is, as it has in its history, with the additions of images, video, books and many other focuses for search and information, is extending its reach to become even more human, and to better understand just who you know, what you like and what you share.
Capire meglio chi siamo. Tutto in un unico posto. La discussione, per una volta lucida, di Scoble è verissima. Perché usare un servizio dove le informazioni che condivido con i miei amici possono finire sulla scrivania di qualche professionista marketing che può pianificare la prossima strategia di comunicazione con le foto delle mie vacanze?Oppure perché dovrei essere obbligato a usare per forza GMail per poter utilizzare il servizio?Dal punto di vista tecnico, benché all’esplicita domanda di un giornalista Google abbia risposto che non si interessa dei competitor ma si basa soltanto sui feedback degli utent, Buzz è pressoché simile a FriendFeed.La sola differenza è che se non usi GMail, di Buzz, te ne fai ben poco. E questo sarebbe avere un Web aperto e interoperabile?A me dispiace solo che FriendFeed inevitabilmente si spopolerà, perché GMail ha 300 e passa milioni di account attivi, quello che fino ad oggi era il Social Network che maggiormente tendeva alla perfezione.