Ho fatto pulizia nei feed RSS. Una di quelle grosse. Ho eliminato tutte le fonti i cui post sono sempre stati dei tentativi di spiegarmi la vita.
Ho bisogno che la vita mi venga raccontata, attraverso delle storie, quelle delle persone.
Tutti quei siti e quelle newsletter con un ? alla fine del titolo, con spiegato bene e poi ti linkano siti stranieri, con non sei nessuno senza l’AI, dove tutto è impregnato di paragurismo: Addio.

Ho derubricato centinaia di siti tech con notizie fotocopia, mantenendo solo Techmeme e The Verge.
Ho creato una cartella a parte solo per i siti di gaming news in modo da non inquinare il resto.

Cos’è tutto il resto? Sono i blog in cui ci sono spaccati di vita vissuta, qualcosa con cui relazionarmi, sentirmi meno solo o semplicemente più vicino, o con cui sentirmi in aperta contrapposizione. Sono gli scritti da cui posso trarre ispirazione. Sono piccole finestre sulle vite degli altri a cui inaspettatamente ho capito di voler tenere e sapere di più.

Ci sono stati due episodi recenti a cui mi sono aggrappato ultimamente:

L’altro giorno ho notato un collega pregare in silenzio prima di apprestarsi ad iniziare il suo pranzo. La mia mente ha iniziato a vagare e i pensieri infilarsi in vicoli di bias inevitabili. Ma ricordo di aver pensato anche che non avessi alcun merito per giudicarlo, benché non sia credente, e che ognuno porta con sé un bagaglio di esperienze ed contesti differenti. Di scelte ponderate o meno che l’hanno condotto fino a quel momento e a quello stato d’essere. Non c’è un giusto o sbagliato anche se in tanti cercano di farci credere il contrario.
E questa intervista a Paolo Bonolis fatta dall’amico Gianluca. Pur non essendo affine al conduttore, mi sono soffermato su quando dice di essere totalmente avulso dai social media perché ha necessità e desiderio di conoscere le persone dal vivo. Dentro ci trova sempre un universo da scoprire.

Forse crescere significa anche questo e prendo in prestito una citazione dalla serie tv Your Honor: eliminare il superfluo e provare a scavare più a fondo invece che allargare il perimetro.