Ogni volta che leggo il blog di Manuel o imparo qualcosa di nuovo o ancora meglio conosco altri blogger. E nel farlo provo sempre tantissima invidia perché la maggior parte ha una landing page pulita, minimale, come la vorrei io.
Non che la mia non lo sia, ma vorrei fosse ancora più leggibile e maggiormente interoperabile con tutti i sistemi sul mercato. Ma forse sono troppo vecchio e il mio archivio troppo lungo per mettermi di nuovo a smanettare con export, import e altre diavolerie con codice alle spalle.

È accaduto anche questa volta. Mi sono completamente perso il topic di febbraio di IndieWeb (ma provo a recuperare ora) e ho scoperto lo stile bellissimo di Tangible Life ad esempio.

Tornando a noi. Il topic di febbraio è un argomento a cui sono parecchio legato. Si parla di Digital Relationships. Le relazioni interpersonali online mi hanno sempre affascinato, ne ho fatto materia di studio nella mia tesi di laurea e dal 2006, quando ancora in pochi stavano osservando la cosa, il fenomeno si è evoluto tantissimo.

Qualche anno prima The Cluetrain Manifesto ci aveva visto giusto anche sull’aspetto business. Internet ha aperto alle conversazioni come nessun’altra piattaforma prima d’essa. Ha fatto diventare gli spettatori partecipanti attivi prima, creatori poi e infine li sta mettendo davanti alla decisione se demandare parte di essi a un’intelligenza artificiale.

Ma ciò che una AI non potrà mai forse sostituire in pieno sono le dinamiche di interazione interpersonale online. Dagli incontri casuali online nascono quotidianamente idee, progetti, aziende multi miliardarie e amori.

Posso dirmi solo che fortunato per aver vissuto i primi anni di questa nuova rivoluzione. Esattamente tra il 2002 e il 2006 se devo essere preciso. I miei anni universitari. Si sono svolti soprattutto online invece che in presenza in classe. Vivevo quotidianamente ore e ore sui forum, sulle chart IRC, su MSN Messenger e ancora meglio su Xbox Live. Grazie all’arrivo di questo servizio anche in Italia ricordo di aver passato un sacco di pomeriggi sì a giocare, ma anche incontrare e parlare per la prima volta con sconosciuti all’altro capo del mondo.

Ho grande nostalgia di quel periodo. Un po’ per il tempo a disposizione. Un po’ perché l’avvento dei social ha un po’ disintegrato quel mondo di persone che si collegavano a un sito web soltanto per cercare, divulgare e scambiare opinioni.

Da quest’era dove l’Internet mi sembrava fosse costruita su la condivisione della conoscenza, dall’arrivo dei primi grandi social network siamo entrati di fatto nell’epoca dell’ego.

E probabilmente a ergersi come unico baluardo di quel tempo ormai andato esistono sì ancora tanti forum attivi, ma penso soprattutto ai blog e a quello che ancora oggi possono rappresentare.

Un punto fermo sovversivo. Rifiuto di qualsiasi logica di monetizzazione a favore del sapere condiviso. Sarebbe bello tutta internet fosse così.