Le prime note della sigla sono già un brivido che pervade tutti i sensi. La colonna sonora di Santaolalla riaffiora ricordi di entrambi i titoli giocati di The Last Of Us.
Non farò un post per ogni episodio della serie, mi concentrerò sul primo e sull'ultimo di questa stagione, giusto per vedere l'affidabilità e l'adattamento rispetto il videogioco, benché online si leggano soltanto recensioni entusiaste e si parla del miglior mai fatto proveniente da un prodotto videoludico. Tra tutti Rivista Studio:

Soprattutto, la serie arriva in un momento e a un pubblico mai così ricettivi nei confronti di racconti pandemici e apocalissi imminenti (se una cosa la pandemia di Covid-19 l’ha cambiata davvero, è il modo in cui reagiamo a queste storie: fa sempre impressione avvertire dentro di sé il sollievo di chi sa che sarebbe potuta andare come in The Last of Us, chi lo sa. Per fortuna). The Last of Us ha tutto quello che serve, insomma, per essere il primo capitolo di una storia nuova. E, forse, l’inizio di una nuova epoca dell’industria dell’intrattenimento.

Anche se non avete mai giocato a The Last Of Us potete guardare tranquillamente la serie. Dal primo episodio, ma anche per tutti i seguenti, pare si segua pedissequamente quanto creato nel gioco. E non aspettatevi il classico show su zombie e pandemie. È soprattutto una storia tra due sconosciuti, Joel ed Ellie, che finiranno per amarsi come padre e figlia e questo legame avrà la meglio su ogni cosa.

Come vedrete nella prima puntata le regole sociali saltano in pochissimi minuti, da una quotidianità afosa e placida del Texas si piomba nell'inferno più nero di una pandemia portata da una mutazione del fungo Cordyceps, come anticipato 30 anni prima da un epidemiologo in TV. Narrativa prossima più che mai a quanto abbiamo vissuto un paio di anni fa, ma con note di morte e disperazione accentuate all’estremo. Si entra in un mondo governato dalla malattia e dalla legge marziale, dove nessuno lavora, ma tutti cercano di sopravvivere meglio che possono. È il mondo gestito dalla forza militare FEDRA contrastata dalle Luci, un gruppo sovversivo che agisce in nome della libertà e democrazia.

Se il primo episodio dimostra fin da subito un alto livello qualitativo, sia per la scelta della fotografia e degli attori (i due protagonisti arrivano da Il Trono di Spade, ma tranquilli questa volta il finale c’è e non lascerà delusi), The Last Of Us si candida subito dopo poche settimane dall’inizio dell’anno a serie del 2023. Non vedo l’ora di settimana prossima!